La Federdistat VV.F. Cisal affida al segretario Nazionale Vincenzo Filice un memorandum sui problemi che attanagliano i Vigili del Fuoco. Dall’equiparazione al rinnovo contrattuale, passando per la sicurezza ed il riordino. Tutto in un video on line sul sito ufficiale della federazione www.federdistat.it
PROSECUZIONE DELL’ITER NORMATIVO VOLTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL CNVVF CON GLI ALTRI CORPI DELLO STATO. AUMENTO CONSIDEREVOLE DEGLI STANZIAMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI STIPENDIALI E PREVIDENZIALI AL FINE DI RENDERE LE ANALOGHE A QUELLE DEL PERSONALE APPARTENENTE AD ALTRI CORPI DELLO STATO. La Nostra Organizzazione ha creduto fin dall’inizio alla volontà politica di valorizzare i Vigili del Fuoco agli altri Corpi dello Stato, ecco perché chiediamo di proseguire l’iter normativo, avviato con lo stanziamento dei fondi con il precedente Governo. A seguito di ciò, le retribuzioni di tutte le qualifiche del Corpo Nazionale hanno beneficiato soltanto in parte dell’equiparazione con la Polizia di Stato che ha riguardato la sola parte fissa della retribuzione e non vede a tutt’oggi i Vigili del Fuoco equiparati ai loro colleghi della Polizia, né sulla parte accessoria della retribuzione né sul piano previdenziale (meccanismo dei 6 scatti). Chiediamo un aumento considerevole delle somme stanziate per la valorizzazione di tutto il personale in quanto le somme già stanziate pari a 1.200.000 euro sono nettamente insufficienti a garantire un percorso di valorizzazione stipendiale delle alte specializzazioni del Corpo anche attraverso un reale riconoscimento della specificità professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del CNVVF in similitudine alle indennità attribuite agli appartenenti di altri Enti o di altri Corpi dello Stato, e della conseguente necessità di individuare somme ulteriori nella prossima Legge di Bilancio.
PROSEGUIRE IL PRIMA POSSIBILE E CONCLUDERE IN TEMPI BREVI LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO CONTRATTUALE 2019-2021, CON CONGRUE SPECIFICHE RISORSE ECONOMICHE. IN OCCASIONE DEL NUOVO CONTRATTO OCCORRERÀ DISCUTERE LA PARTE NORMATIVA CHE NON VIENE DISCUSSA DA PRIMA DEL BLOCCO DEL TURN OVER, DELLE RETRIBUZIONI E DEI CONTRATTI NAZIONALI DI LAVORO AVVENUTO NEL 2009, PREVEDENDO CON PRIORITÀ ASSOLUTA STRUMENTI NORMATIVI CHE CONSENTANO AL PERSONALE DEL CNVVF. Siamo senza contratto dal 1° gennaio 2019, con un contratto irrisorio 2016-2018, firmato dal precedente governo, dopo oltre otto anni di vacanza contrattuale. Per il 2019/2021 chiediamo ulteriori risorse finanziarie al fine di consentire la prosecuzione del tavolo contrattuale presso il Ministero della Funzione Pubblica, accedere alla previdenza complementare, come previsto dalle vigenti disposizioni di legge, di vedere riconosciuto il periodo di servizio militare per l’inquadramento economico e per la determinazione della anzianità lavorativa ai fini del trattamento previdenziale, di incrementare e defiscalizzare l’importo orario per lavoro straordinario, di ridefinire le indennità per il personale operativo, ferme da diversi anni, di allineare gli importi orari delle indennità festive e notturne previsti per il personale turnista operativo del CNVVF con quanto percepito nel medesimo istituto dagli appartenenti delle forze dell’ordine.
NUOVO PROGETTO DI RIORDINO ORGANIZZATIVO CHE VEDA IL CORPO NAZIONALE AL CENTRO DEL SOCCORSO ITALIA, CON ESTENSIONE DELLE COMPETENZE NELLE NON MENO IMPORTANTI FASE DI CONTROLLO IN PARTICOLARE NEI NUOVI RISCHI EMERGENTI DISSESTO IDROGEOLOGICO, INCENDI DI RIFIUTI E RISCHIO SISMICO. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, a parere nostro deve essere il punto centrale del Sistema Soccorso Italia. Si avvii un nuovo progetto di riordino organizzativo del Corpo in base anche ai nuovi compiti definiti dal Codice di Protezione Civile. I cambiamenti climatici e le continue emergenze rendono necessario che le Istituzioni, in particolare il Ministero dell’Interno, si pongano il problema di un UNICO SOGGETTO TECNICO che coordini la delicata materia, quindi estendere le competenze del Corpo Nazionale nelle non meno importanti fase del controllo in particolare nei nuovi rischi emergenti dissesto idrogeologico, incendi impianti rifiuti e rischio sismico.
PROGRESSIONE INTERNA FINO AL 50%. Per il personale operativo e amministrativo diplomato e laureato, nessuno escluso, in base anche al turn-over
INVESTIRE IN UNA MAGGIORE SICUREZZA SUL LAVORO, CHE SIA SPECIFICA PER LA PECULIARITÀ DEL LAVORO SVOLTO E DARE MAGGIOR ATTENZIONE ALLE MALATTIE PROFESSIONALI DEL COMPARTO CON UN MONITORAGGIO COSTANTE IN PARTICOLARE PER IL PERSONALE ESPOSTO A RISCHI SPECIFICI (INCENDIO RIFIUTI, AMIANTO, ECC.), INDIZIONE IMMEDIATE DELLE ELEZIONI DEL RESPONSABILE LAVORATORI SICUREZZA. Apprezziamo la nascita dell’ufficio per le politiche di tutela della sicurezza sul lavoro del personale del Corpo, ma in questi ultimi anni si è fatto veramente poco, bisogna investire sulla salute e sicurezza dei Vigili del Fuoco. A seguito del passaggio del rapporto di impiego del personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco nel regime di diritto pubblico, legge 30 settembre 2004, n.252, non sono state, ad oggi disciplinate le modalità di espressione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU). Inoltre, maggiore attenzione deve essere data al personale che si presta ad andare in quiescenza, in diverse occasioni questa O.S. ha sollecitato la sottoscrizione di una convenzione per l’anticipazione del T.F.S. (trattamento di fine servizio) a favore del personale dei Vigili del Fuoco, già sottoscritta dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ma non ha avuto nessuna risposta. Inoltre, allo stato attuale, rimane inevaso un altro aspetto, altresì delicato e fondamentale, strettamente collegato all’intero assetto interventistico, vale a dire il supporto psicologico. Al riguardo poniamo l’accento sull’eccessivo stress psicofisico ed al forte impatto emotivo a cui è sottoposto l’operatore del soccorso.
RILANCIO DELLA COMPONENTE VOLONTARIA, CON UN PIANO STRAORDINARIO, CHE PORTI AD UNA COPERTURA DEL TERRITORIO CON UNA RISPOSTA IMMEDIATA DEL CORPO CON SEDI PERMANENTI E VOLONTARIE CHE POSSANO RAGGIUNGERE IN TEMPI CELERI LE ZONE DI INTERVENTO, IN PARTICOLARE CON UNA ATTENZIONE PER LE REGIONI DEL SUD DEL PAESE. Riprendere il progetto “Soccorso Italia in 20 minuti”, iniziativa avviata nel 2002, esso si prefigge, al fine di assicurare tempi di soccorso in linea con gli standard europei, di analizzare la capacità operativa del Corpo nazionale sul territorio, per migliorare i tempi di intervento nello svolgimento del servizio di soccorso tecnico attraverso un potenziamento del Corpo nazionale. Il progetto richiede, oltre all’adeguamento dell’organico delle sedi centrali e dei distaccamenti permanenti esistenti, l’attivazione di 153 nuove sedi distaccate o miste e 350 volontarie, con un incremento di organico di 10.000 unità di personale permanente e l’arruolamento di oltre 6.000 vigili del fuoco volontari.